Polistirene? Lo conosciamo per via dei bicchieri di plastica. E nessuno di noi ha dubbi di cosa si intenda quando si parla di gommapiuma, che tutti conosciamo per il suo utilizzo come imbottitura. Ma siamo altrettanto informati su cosa sia il polietilene espanso? Probabilmente no; ed è, a volerci pensare, una vera stranezza, perché le caratteristiche di questo materiale lo rendono così utile e versatile che con ogni probabilità, anche in questo preciso istante, ne siamo circondati senza neppure averne idea.
Partiamo dalla struttura microscopica. Il polietilene espanso ha quella che si definisce una struttura a celle chiuse, ossia è costituito da milioni di piccolissime “bolle” che aderiscono l’una all’altra ma non presentano passaggi: milioni di sferette chiuse. Rispetto a una gomma a celle aperte, questo lo rende particolarmente resistente e rigido, oltre a conferirgli resistenza al passaggio dell’acqua; in effetti, il polietilene è anche resistente ai solventi, ai prodotti derivati dal petrolio, e perfino ai microbi, il che lo rende capace di non permettere l’attacco di muffe e funghi. Oltre a ciò, esibisce elevata resilienza, e pur essendo in grado di fungere da cuscino isolante per proteggere gli oggetti dagli urti (il che ne spiega il grande impiego negli imballaggi) ha un’ottima memoria di forma, che gli permette di tornare alla forma originaria dopo essere stato compresso. Con caratteristiche del genere, non è strano che venga utilizzato in tanti settori industriali!
Ma continuando ad analizzare il polietilene espanso possiamo scoprire ulteriori vantaggi. Questo materiale viene infatti ottenuto tramite riscaldamento di composti polimerici, e molto spesso nella miscela vengono aggiunti specifici additivi; questo aggiunge alla lunga lista di vantaggi già elencati altre caratteristiche speciali, come la capacità di rifiutare le cariche elettrostatiche, o quella di diventare ignifugo. A differenza dei materiali trattati in superficie, in questo caso le proprietà sono una parte essenziale della chimica dell’intero pezzo, e rimangono dunque uniformi dappertutto. Questo permette ad esempio di usare le varianti antistatiche per imballare e maneggiare strumenti elettronici delicati, che non rischiano così di subire danni, o quelle ignifughe, com’è prevedibile, come materiale isolante specie in ambito edilizio, per scongiurare i rischi di incendio.