Negli ultimi anni la devastante situazione venutasi a creare con l’epidemia di Covid19 ha avuto come conseguenza quella di una maggior consapevolezza di quanto la qualità dell’aria che respiriamo vada ad impattare (positivamente o negativamente) sulla vita quotidiana, sia in ambito domestico che in ambito professionale.
Molti sono stati coloro che hanno riversato (forse troppo) alte aspettative sulla possibilità di contrastare la diffusione del virus, eliminando le particelle infette dall’aria degli ambienti chiusi.
Funzionale non significa miracoloso
La questione circa la reale capacità dei migliori purificatori d’aria di poter eliminare i batteri del Covid19 o di altri virus infettivi, ad esempio, è stata a lungo dibattuta ed ancora oggi, a dir la verità, forse non la si può considerare completamente conclusa.
Basterà una breve ricerca online per rendersi conto di come non esistano ancora, sul mercato, purificatori d’aria in grado di assorbire i microbi dei virus che si trasmettono tramite vie aeree o contatto diretto.
Come ci viene chiaramente spiegato, ad esempio, nella sezione dedicata alle funzionalità tecniche (“Come funziona”) che potrete rintracciare sul sito specialistico htttp.migliorpurificatorearia.it, neppure i purificatori d’aria più tecnologicamente avanzati e complessi possono in alcun modo risolvere il problema della diffusione del Covid19.
E’ tutta una questione pratica
Come abbiamo tristemente imparato, il Covid19 e, allo stesso modo, molti dei virus più altamente contagiosi non si propagano tanto tramite le goccioline di saliva più leggere che restano sospese nell’aria, quanto piuttosto dal contatto diretto dei batteri con le mucose di naso, bocca ed occhi.
In pratica, risulta molto più facile contrarre il virus a causa del contatto fisico con un oggetto infetto, piuttosto che a causa di uno starnuto o di un colpo di tosse.
Inoltre, il purificatore d’aria, per sua stessa conformazione, è in grado di aspirare solo i batteri e i virus che rimangono sospesi nell’aria, ovvero quelli più leggeri e quindi con minor carica virale.
I batteri più pesanti, invece, si depositano sulle superfici e lì prolificano, disperdendosi poi nell’ambiente circostante.
Un purificatore d’aria top quality, di potenza ottimale e proporzionata alle dimensioni dell’ambiente, potrà dunque alleviare il problema, aspirando e sanificando parte dell’aria inquinata, ma non potrà in alcun modo risolvere completamente la diffusione dei virus infettivi.
Ricerca e nuove frontiere tecnologiche
Indubbiamente l’emergenza Covid19 e il sospetto generalizzato che simili problematiche possano eventualmente riproporsi anche in futuro, ha incentivato ancor di più le case produttrici ad intraprendere cospicui investimenti nell’ambito della ricerca e dell’innovazione tecnologica.
E’ perciò auspicabile che un giorno si possa giungere realmente a soluzioni di filtraggio in grado di eliminare realmente e completamente tutti i virus e tutti i batteri presenti nell’aria, tuttavia per il momento ciò appare ancora solamente un miraggio.
I migliori purificatori d’aria attualmente in commercio sono dotati di sistemi integrati di filtraggio costituiti da tre strati diversi: i cosiddetti filtri HEPA per i microrganismi più piccoli, filtri assorbenti per germi ed allergeni più grossi e filtri ai carboni attivi per eliminare gli odori.
Alle massime prestazioni sono stati verificati risultati che si attestano sull’80% di agenti nocivi eliminati dall’ambiente.
Partendo dal presupposto di come sia inutile riporre esagerate aspettative sulla funzionalità di un purificatore d’aria, ci pare comunque opportuno concludere affermando che dotarsi di un sistema di filtraggio e sanificazione dell’aria possa comunque essere molto vantaggioso in termini di salute ed igiene.
E’ assolutamente indubbio, infatti, come un buon purificatore d’aria, utilizzato in maniera corretta e costante, possa realmente migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, sia a casa per contrastare l’aria viziata dai fumi della cucina, dal riscaldamento stesso o dalla semplice presenza di animali, così come in ufficio, in negozio, nelle sale d’attesa, in aula o, in generale, in tutti gli spazi chiusi che siano frequentati da molte persone.