Un modo nuovo di spostarsi

Negli ultimi anni il mondo dell’IoT, ossia dei dispositivi connessi e controllabili da remoto, ha subito un’ingente estensione, da ricondurre principalmente all’evoluzione della tecnologia e, nello specifico, nella miniaturizzazione di circuiti elettronici oltreché a batterie sempre più capienti a parità di dimensione. Questa realtà, tuttavia, non è stata l’unica ad aver subito una forte accelerazione; anche il mondo della mobilità, infatti, ha saputo trarne enormi vantaggi. E se da un lato il settore automobilistico è ancora agli albori quando si parla di veicoli elettrici, dall’altro quello dei mezzi per gli spostamenti cittadini come bici, monopattini e hoverboard è già ben assestato. Questi ultimi, in particolare, rappresentano un buon mix fra i vantaggi di ognuno.

L’altro mondo delle due ruote

Se è normale vedere una persona al di spora di un mezzo a due ruote, dove queste sono posizionate davanti e dietro, difficilmente si poteva immaginare che, un giorno, quelle due ruote sarebbero state a destra e a sinistra. L’hoverboard, per l’appunto, è uno scooter autobilanciato a due ruote ed esse sono posizionate ai lati dei piedi dell’utilizzatore. Non è così immediato immaginare come possa apparire un tale mezzo e, a tal proposito, su www.migliorhoverboard.it è possibile visionare una corposa lista di modelli per poter comprenderne dimensioni, struttura e design. Nessun manubrio, nessuna sella. Questo veicolo ha un telaio estremamente ridotto, utile solamente a sorreggere il peso di chi sta in piedi sopra e delle batterie che alimentano i motori elettrici.

L’ingegnoso funzionamento

Ma se precedentemente non era immediato concepire questo scooter, ora sorge spontanea la domanda su come si possa rimanere in equilibro senza cadere e farsi male. Episodi simili accadono, allo stesso modo in cui accade su una bicicletta, ossia mediante un uso inappropriato; questo perché l’hoverboard è studiato in modo tale da consentire un continuo bilanciamento di direzione, anche da fermi. Non appena si accende, infatti, esso sarà in grado di mantenere una posizione stabile in modo autonomo ed è in grado di farlo anche con una persona che eventualmente salga sulla pedana. Per potersi muovere in avanti sarà sufficiente inclinare il corpo di qualche grado verso quella specifica direzione mentre, per rallentare, basterà fare il contrario. Per cambiare direzione, invece, il trucco è quello di dare più peso al piede destro o al piede sinistro.

Seppur appaia molto immediato nell’utilizzo, rimane sempre quel timore di poter facilmente cadere causato dal concetto controintuitivo di poter restare in equilibrio su due ruote senza un terzo appoggio; ciò che sfugge, tuttavia, è l’elettronica che si occupa di questo particolare problema. Gli hoverboard, in effetti, sono dotati di accelerometri e giroscopi, strumenti ampiamente usati negli smartphone, in grado di indicare al processore principale la posizione nello spazio del veicolo, la direzione e la forza di accelerazione momento per momento. In questo modo, agendo sui motori, i circuiti saranno sempre in grado di applicare tute le correzioni necessarie per fare esattamente ciò che viene richiesto dalla persona e non dalla forza di gravità.

Le caratteristiche

È altrettanto spontaneo pensare che, date le dimensioni, non abbiano le stesse capacità di carica di una bici elettrica, ad esempio. Ciò, in assoluto, corrisponde a verità, ma è altresì necessario individuare alcuni punti a favore relativamente agli scooter autobilanciati. Esiste, difatti, una sproporzione fra dimensioni, peso e autonomia. Una bicicletta con pedalata assistita o completamente elettrica che sia, può superare molto facilmente i 20 kg e l’autonomia si aggira attorno ai 30 km. L’hoverboard, contrariamente, pesa la metà ed è in grado di muoversi fiano a 15 km.

La sproporzione entra in gioco con le dimensioni: lo scooter elettrico è più corto della ruota di una bicicletta e alto appena 25 centimetri. Chiunque viva in città, molto probabilmente abita in appartamento e non sono rari quei casi di sconforto nel non possedere un vero e proprio posto sicuro dove poter parcheggiare una bici elettrica che spesso supera i mille euro come valore. Il mezzo in questione può tranquillamente stare dentro un armadio e costa un terzo. La velocità, infine, è di circa 10 km/h per la maggior parte dei modelli.

Rimane il dilemma su quale possa soddisfare al meglio le diverse esigenze considerando la vastità di offerte disponibili, ognuna di essere con caratteristiche tecniche ben distine per quanto riguarda autonomia, dimensioni, potenza dei motori e costo.